Uno schieramento imponente di forze dell'ordine. Costi stellari, i
più alti della storia. E una raffica di manifestazioni. Washington
blindata si prepara all'Inaugurazione di Donald Trump.
Ecco di seguito alcuni numeri:
900.000 - Il numero delle persone che invaderanno la città per la
cerimonia dell'inaugurazione. Una cifra inferiore ai 2 milioni che si
erano riversati a Washington nel 2009 per Obama, ma in linea con il
milione di partecipanti dell'inaugurazione del secondo mandato di Obama.
28.000 - Il numero di agenti per la sicurezza dispiegati per le strade, fra barricate, chiusure e recinzioni.
30 - Il numero dei gruppi che hanno ricevuto il permesso per manifestazioni o marce prima, durante o dopo il giuramento.
4.300 - Il numero degli spinelli che verranno distribuiti in una delle
manifestazioni, per protestare contro la scelta di Jeff Sessions al
Dipartimento di Giustizia. Sessions ha criticato più volte la
legalizzazione della marijuana.
250.000 - Il numero delle persone che parteciperanno alla 'Marcia delle
donnè a Washington, in calendario sabato, il giorno dopo
l'inaugurazione. Decine di proteste analoghe sono in programma in varie
città degli Stati Uniti.
200 milioni - Il costo dell'Inaugurazione, la più costosa della storia,
di cui 100 milioni di dollari solo per la sicurezza. Il record
precedente per i costi era di Barack Obama nel 2009, quando erano stati
spesi 170 milioni di dollari.
Il discorso
Donald Trump domani, giorno del giuramento come presidente degli
Stati Uniti, pronuncerà un discorso «molto personale» e dai toni
«filosofici». Lo ha anticipato il portavoce del presidente eletto, Sean
Spicer. «Spiegherà cosa significa essere americano, e
illustrerà le sfide sulle quali dobbiamo confrontarci», ha aggiunto,
evocando in particolare le infrastrutture e l'educazione. «Non si
tratterà di un programma dettagliato - ha precisato - quanto piuttosto
un documento filosofico, la sua visione del futuro del paese, del ruolo
del governo e di quello dei cittadini». Seguendo una tradizione di lunga
data, Donald Trump pronuncerà il suo discorso d'investitura davanti al
frontone occidentale del Campidoglio, dopo aver prestato giuramento
sulla Bibbia.
Il trasloco di Obama
Organizzato in ogni dettaglio come una coreografia, andrà domani in
scena il duplice trasloco che in sole cinque ore trasformerà l'ala
aprivata della Casa Bianca di Barack Obama in quella di Donald Trump. A
sovrintendere le operazioni Angella Reid, alla sua prima transizione
come capo usciere. I 90 membri dello staff domestico, molti dei quali
veterani di diverse presidenze, saranno domani al lavoro fin dalle
quattro del mattino, tanto che alcuni dormiranno sul posto. Tutti
saranno impegnati nel trasloco eccetto il personale di cucina.
Una parte delle casse della famiglia uscente saranno già chiuse, mentre
alcune cose di quella entrante potrebbero già essere state depositate in
qualche sala vuota. Ma comunque la Casa Bianca non può mai essere
sottosopra e fino all'ultimo appartiene pienamente al presidente in
carica. Alle 8.30 tutto lo staff domestico si riunirà nella dining room
per salutare la first family in uscita con un regalo speciale. Dalla
fine della presidenza Reagan nel 1989 è stata adottata la tradizione di
donare una scatola realizzata con legno della Casa Bianca, contenente
tutte le bandiere utilizzate durante il mandato.
È il momento dei discorsi d'addio e le lacrime non mancano mai. Alle
9.30 ci sarà l'ultimo evento ufficiale della presidenza Obama, con
Barack e Michelle che ospiteranno Donald e Melania Trump per un caffè
nella Blue Room. Alle 10.30 le due coppie partiranno sulle loro
limousine per recarsi alla cerimonia dell'insediamento.
Alle 10.31 comincerà il duplice trasloco. Lo staff si precipiterà
nelle stanze private della first family per impacchettare tutte le cose
rimaste degli Obama, che verranno caricate sui camion del loro trasloco
in attesa sul lato ovest del Portico sud. I camion del trasloco dei
Trump saranno parcheggiati sul lato est. A questi si aggiungeranno i
camion per il trasporto di mobili del deposito ufficiale della Casa
Bianca in Maryland, che verranno portati o restituiti. Così come
eventuali camion con mobili comprati per l'occasione oppure oggetti
d'arte prestati da collezioni esterne alla Casa Bianca. Tutto avverrà
sotto la sorveglianza del Secret Service, il corpo responsabile della
sicurezza dei presidenti. Solo i membri del personale interno possono
maneggiare mobili ed oggetti della Casa Bianca, per motivi di sicurezza,
quindi saranno loro a gestire materialmente il trasloco.
Una volta caricata tutta la roba degli Obama, scatterà un'accurata
pulizia delle stanze, mentre una squadra di carpentieri, elettricisti,
imbianchini e altri operai sarà al lavoro per piccoli cambiamenti e
interventi di manutenzione. Le stanze private sono 16 ed è possibile che
vengano spostati tramezzi per adattare l'appartamento alle esigenze
della nuova famiglia. Il decoratore scelto dal nuovo presidente, per ora
è mistero sul nome, e alcuni suoi collaboratori saranno probabilmente
presenti per aiutare lo staff a risistemare gli ambienti.
Tutte le cose dei Trump verranno spacchettate e ordinate negli
armadi, nuovi quadri e fotografie verranno appesi, nei bagni verranno
sistemati i prodotti da toilette preferiti, nei letti messi nuovi
materassi e nuove lenzuola. Saranno anche riempite le dispense del bar e
delle due cucine private, quella del secondo piano e quella vicina al
solarium. Saranno sistemati ovunque fiori freschi e portati nuovi film
di gradimento del presidente entrante nel cinema privato. Nuove
scarpette, della giusta taglia, saranno disposte nel guardaroba della
sala del bowling. Negli uffici della presidenza (ala ovest) e della
first lady (ala est) non tutto sarà a punto, ma lo studio Ovale dovrà
essere perfetto.
Vedremo domani quali saranno i cambiamenti richiesti da Trump, che
avrebbe già richiesto di avere nuovamente il busto di Churchill
(sostituito da Obama con quello di Martin Luther King). Poco prima del
giuramento di Trump, previsto a mezzogiorno in punto, lo staff degli
Archivi nazionali rimuoverà gli ultimi documenti cartacei e informatici
dell'era Obama e i regali di dignitari stranieri in esposizione.
L'usciere capo dovrà assicurarsi che tutto sia perfettamente a posto per
le 14.30, quando inizierà la parata che condurrà il nuovo presidente e
la moglie alla Casa Bianca. La first family potrà arrivare in qualsiasi
momento fra le 15.30 e le 17 e il personale dovrà essere pronto ad ogni
imprevisto, compresi ospiti inattesi che Trump potrebbe decidere di
portare con sé. Qualsiasi cosa accadrà la capo usciere sarà pronta sulla
porta per accogliere Donald Trump con la frase di rito: «Benvenuto
nella sua nuova casa, signor presidente».
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