mercoledì 7 dicembre 2016
Gli studenti italiani penultimi in Europa, lievi miglioramenti solo in matematica
Non solo sono gli ultimi della classe, anzi penultimi, ma marinano
anche la scuola. Ennesima bocciatura per gli studenti italiani che,
perdendo due posizioni rispetto allo scorso anno, si piazzano al 34esimo
posto tra i 35 paesi dell’Ocse. La
classifica è stata stilata in base ai test Programme for international
student assessment (Pisa)-Invalsi 2015 sulle competenze dei 15enni. Un
crollo medio che non riguarda però tutta Italia: Bolzano, Trento e la
Lombardia sono tra i primi a livello mondiale, compresi altri 37 paesi
fuori dall’Ocse, la Campania invece sprofonda in classifica al pari di
Azzorre e Argentina. Brutti risultati, quindi, nonostante i ragazzi
italiani stiano sui libri molto più degli altri: 50 ore settimanali, tra
casa e scuola, contro le 36 della Finlandia e le 41 del Giappone.
Analizzando i voti, emerge che in scienze l’Italia è al 27° posto su 35
con 481 punti contro una media Ocse di 493, come Croazia e Ungheria.
Solo
il 4% degli studenti italiani è un “top performer” contro una media
Ocse dell’8%. Stesso risultato per la lettura per cui l’Italia è al 26°
posto con 485 punti contro i 493 di media internazionale. Top performer è
solo il 5,7% degli studenti contro l’8,3% Ocse. Si alzano invece i voti
di matematica con 490 punti, in linea con la media Ocse, al pari di
Francia e Gran Bretagna. La percentuale dei migliori è salita di 3,5
punti fino a raggiungere il 10,5% del totale. Ma i guai, in pagella,
arrivano anche per le assenze: il 55% degli studenti, oltre uno su due,
ha marinato la scuola contro una media Ocse del 20% e un aumento di 7
punti sul 2012. A risentirne,
ovviamente, è la preparazione. Gli studenti che saltano le lezioni hanno
in media 31 punti in meno in scienze rispetto a chi frequenta
regolarmente. Promossa a pieni voti, invece, la scuola italiana in
merito all’equità nell’istruzione: le differenze socio-economiche
condizionano solo il 10% delle variazioni della performance rispetto a
una media Ocse del 13%. Inoltre i ragazzi delle scuole pubbliche
raggiungono 40 punti in più in scienze rispetto ai coetanei che
frequentano le private.
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